L' intitolazione a Luigi Colombini del percorso ciclabile di Lunata da Via Martiri Lunatesi a Via del Casalino fino all' incrocio con la Via Pesciatina è ora ufficiale. Il vice sindaco di Capannori Matteo Francesconi in rappresentanza dell' amministrazione comunale di Capannori ha scoperto la targa nell' ambito della manifestazione La Vinaria di Roberto Lencioni alla presenza di molti sportivi, degli assessori Gaetano Ceccarelli e Silvana Pisani, dei consiglieri comunali Marianna Modestino e Antonio Cipriani, mentre della famiglia Colombini erano presenti la figlia Laura ed il nipote Ido. Per la F.C.I. sono intervenuti il presidente del comitato provinciale di Lucca Pierluigi Castellani, il vice presidente nazionale F.C.I. Saverio Metti ed il consigliere F.C.I. nazionale Laura Puccetti. Molti i rappresentanti del ciclismo fra i quali gli ex campioni Franco Bitossi, acclamatissimo dai numerosi sportivi, dedicandosi a firmare autografi ai suoi tanti ammiratori che ancora si ricordano dei suoi successi in una carriera che ebbe fine a livello agonistico nel 1978, Roberto Poggiali ed il patron sportivo più vittorioso di tutti tempi a Lucca Ivano Fanini. Il ciclismo lucchese era inoltre rappresentato dall' organizzatore del Giro della Toscana femminile Brunello Fanini, dal saggio del ciclismo Pierluigi Poli e dai presidenti del Gragnano Carlo Palandri , del Ciclo Team San Ginese Claudio Andolfi e di Marlia Bike Amedeo Bandoni, oltre che dall' ex D.S. Piero Pieroni e dagli ex ciclisti Camilli, Avanzinelli, Ivano Palmerini ed altri. Dopo vari interventi in ricordo del calzolaio che modellava gli scarpini ai grandi campioni, ha avuto luogo con la benedizione del parroco Don Michele Fabbrini la pedalata lungo il percorso ciclabile appena intitolato grazie all' idea lanciata anni fa da Roberto Lencioni, apprezzato meccanico per decenni delle più importanti squadre professionistiche non che plurivittorioso ciclista delle squadre Fanini, e concretizzata dall' estenuante impegno di Stefano Bendinelli, il direttore del Museo Fanini.
LE SCARPETTE MAGICHE DI LUIGI COLOMBINI
Ex ciclista, ha corso nelle categorie dilettantistiche assieme ad Antonio Poli, Luigi Colombini fu un innovatore di quelle scarpette magiche che riuscivano a lenire le sofferenze dei ciclisti provocate da fastidiose vesciche ai piedi. Queste lesioni cutanee spesso incidevano anche sulle migliori performance dei campioni a livello professionistico. Per rimediare Colombini inseriva una lastra di acciaio fra le due suole e rifiniva gli scarpini con una linguetta a tre punte con quella centrale più grande. Beneficiarono dei suoi prodotti anche grandi campioni di diverse generazioni. Per un trentennio li ha plasmati per Fiorenzo Magni, Fausto Coppi, Gino Bartali, Ferdi Kubler, Hugo Koblet, Alfredo Martini, Gastone Nencini, Ercole Baldini, Roberto Poggiali, Walter Riccomi, Eddy Merckx, Luison Bobet, Rudi Altig, Josef Fuchs, Freddy Maertens, Roger De Vlaeminck, Gianni Motta, Felice Gimondi, Vittorio Adorni, Italo Zilioli e Franco Bitossi. Quest' ultimo aveva stretto con il famoso artigiano di Lunata un' amicizia particolare fatta di lealtà, onestà e rispetto reciproco trasmessa anche alle rispettive famiglie.
FRANCO BITOSSI E LA SUA LUNGA AMICIZIA CON IVANO FANINI
All' inaugurazione del nuovo percorso sono arrivati assieme Franco Bitossi e Ivano Fanini. In precedenza nella stessa mattinata lo stesso Bitossi aveva visitato il museo Fanini rimanendo colpito dalle tantissime testimonianze ritratte in fotografie che sono veri e propri patrimoni materiali significativi in un contesto culturale e storico del ciclismo. Bitossi è una figura emblematica del ciclismo nazionale e internazionale. Un punto di riferimento con la sua storia di successi (ne vanta 171 soltanto da professionista ndr), che ha sempre riscosso grande stima dagli sportivi, consolidata grazie ai suoi valori umani come l' umiltà, la lealtà ed il sacrificio in una lunga carriera agonistica che ebbe fine nel 1978 all' età di 38 anni. Rappresenta ideali che hanno sempre creato legami di apprezzamento da parte dei suoi numerosi tifosi sparsi in tutta Italia. Fra i suoi successi più importanti 21 tappe al Giro d' Italia, 4 tappe al Tour de France, 2 Giri di Lombardia e 3 campionati nazionali su strada. Soprannominato "Cuore Matto" a causa della tachicardia che lo colpiva frequentemente durante le gare dovendosi a volte fermare limitandone le prestazioni. Il patron di Amore e Vita Ivano Fanini è stato il suo primo tifoso e per lui anche fonte di ispirazione per dare il via all' unica squadra professionistica nella storia del ciclismo provinciale di Lucca, facendola nel tempo divenire anche una fra le più vittoriose a livello nazionale e longeva a livello internazionale. Nel 1984 fondò la Fanini-Wurer dando il via ad una serie di successi memorabili, portando il nome di Capannori in giro per il mondo. La sua amicizia con Bitossi si è protratta fino ad oggi ed è sempre stata alimentata dalla condivisione di valori. Il ciclismo per entrambi è una palestra di vita che insegna a condividere emozioni e obiettivi, rafforzando le relazioni e profonde connessioni.
"Ivano lo trovavo spesso alle manifestazioni-dice Bitossi-ed avvertivo il suo affetto nei miei confronti. La sua grande passione, unitamente a competenze specifiche, lo hanno portato a resistere per tanti anni ai vertici societari di una squadra, agendo in chiave strategica per ottenere tanti risultati. Per quanto riguarda la mia carriera il successo che mi ha dato le maggiori soddisfazioni è stata la mia prima vittoria di tappa al Giro d' Italia nel 1964 con i colori della Springoil nella terza frazione da Brescia a San Pellegrino. Il Giro fu vinto da Jacques Anquetil ed io vinsi quattro tappe, replicando nella 16.a tappa da Montepulciano a Livorno, nella 17.a tappa da Livorno a Santa Margherita Ligure e nella 20.a tappa da Cuneo a Pinerolo. Ma quella prima vittoria a San Pellegrino rappresentò per me il primo passo verso l' ambizione: ebbi dopo quel momento la consapevolezza di poter raggiungere traguardi importanti."
Nato a Carmignano in provincia di Prato 85 anni fa e residente attualmente ad Empoli, Bitossi è stato un ciclista completo, in grado di imporsi in qualsiasi tracciato. La sua più grande delusione fu il mondiale di Gap in Francia nel 1972 quando giunse secondo beffato sulla linea del traguardo da Marino Basso, dopo essere stato protagonista di una lunga fuga. Nella storia del ciclismo è il quinto italiano come numero di vittorie, superato in questa speciale classifica soltanto da Francesco Moser, Beppe Saronni, Mario Cipollini ed Alessandro Petacchi. Una volta appesa la bicicletta al chiodo si staccò completamente dal ciclismo dedicandosi a fare l' agricoltore fino al 2000 nella sua tenuta fra Montelupo e Capraia e Limite, successivamente venduta ad uno straniero.
IVANO FANINI ED I PIU' GRANDI SUCCESSI CICLISTICI DI CAPANNORI E LUCCA
Il ciclismo a Capannori lo portò nel 1948 Lorenzo Fanini, padre dei fratelli Ivano, Pietro, Michele e Brunello, diventati famosi a livello dirigenziale per avere nel tempo alimentato diverse squadre. Ivano è l' unico ad aver raggiunto come presidente delle sue squadre il professionismo a livelli altissimi. Al suo nome sono legate centinaia di affermazioni in 37 anni da quando la sua prima squadra fece l' esordio professionistico nel 1984 fino al 2021. In questo lunghissimo arco di tempo ha vinto anche una quindicina di tappe fra singole e a squadre al Giro d' Italia e classiche a livello nazionale e internazionale. Ha lanciato tanti campioni come Mario Cipollini, Rolf Sorensen, Glenn Magnusson e Michele Bartoli, nati ciclisticamente nelle sue squadre giovanili, ma anche campioni della pista come Claudio Golinelli, tre volte campione del mondo, Marco Villa, attuale c.t. azzurro, campione del mondo nell' Americana, e Walter Brugna, campione del mondo nel mezzofondo nel 1990. Una carriera dirigenziale difficilmente eguagliabile da tutto il ciclismo lucchese anche per gli anni a venire. Per questi motivi nel 2023, in occasione del Bicentenario di fondazione del Comune di Capannori è stato insignito dell' onorificenza di ambasciatore assieme a Valter Nieri, organizzatore del Premio Fedeltà allo Sport.
Roberto Poggiali, professionista dal 1963 al 1978, ha vinto diverse corse fra le quali le più prestigiose sono state la Freccia Vallone del 1965, il Giro della Svizzera del 1970, la Coppa Sabatini del 1971, il Giro del Lazio del 1974, il Giro del Friuli del 1975 ed il Giro dell' Umbria del 1976. Anche lui come Bitossi era diventato nel tempo amico di Luigi Colombini e sono state diverse le occasioni che li hanno fatti incontrare. Il nuovo percorso ciclabile unisce ai ricordi di un grande innovatore come Luigi Colombini le più grandi imprese di campioni memorabili della storia del ciclismo. Un evento che avrà nel tempo seguito anche come promozione turistica della Città di Capannori.