Lucca è stata capitale del dibattito nazionale sul turismo con il convegno di Forza Italia "Per una sana gestione del Turismo: destagionalizzare e delocalizzare", ospitato al Grand Hotel Guinigi. L'incontro, che ha visto una grande partecipazione, ha posto al centro l'equilibrio tra qualità dell'offerta turistica e competitività del sistema Lucchesia-Versilia, confermando l'impegno del partito per uno sviluppo turistico diffuso e capace di rafforzare il territorio come modello di eccellenza e accoglienza. Il convegno, coordinato dall'assessore al turismo del Comune di Lucca Remo Santini e dal responsabile del dipartimento nazionale turismo di Forza Italia Carlo De Romanis, ha visto la partecipazione di Deborah Bergamini, Carlo Bigongiari e Romina Mariotti, candidati del partito al Consiglio regionale della Toscana per il collegio di Lucca provincia, oltre a rappresentanti di associazioni e federazioni del settore e amministratori.
Gli interventi di apertura sono stati affidati ad Alessandra Priante, presidente di ENIT e ad Antonio Barreca, direttore generale di Federturismo. Priante ha sottolineato l'importanza di un turismo "sano", che coinvolga visitatori, operatori e cittadini: "L'esperienza deve trasformare le comunità in parte integrante dell'accoglienza. La sfida non è nei numeri, ma nella profondità: i turisti devono tornare e vivere un'Italia più autentica e ricca di quanto si aspettino". Forte anche il richiamo ai giovani: "Il turismo è un veicolo straordinario di crescita professionale e personale. Dobbiamo creare percorsi che trattengano i ragazzi in Italia". Barreca ha invece evidenziato la sicurezza come fattore cruciale: "Dove non c'è sicurezza, non c'è turismo. L'Italia gode oggi di una percezione positiva grazie al lavoro fatto negli anni e alle politiche governative". Ha poi richiamato l'urgenza di aggregare le imprese: "Il 96% delle aziende turistiche italiane è costituito da piccole realtà. O si uniscono, o rischiano di essere spazzate via dai grandi player internazionali". L'Italia, secondo Barreca, deve affermarsi come "boutique del turismo internazionale, attrattiva senza essere inaccessibile".
Tra gli esponenti politici presenti, la senatrice Stefania Craxi ha evidenziato il ruolo strategico del turismo come "soft power" del Paese: "Spesso si sottovaluta l'impatto della bellezza italiana: parliamo dell'11% del PIL e di oltre 3 milioni di lavoratori. Il Made in Italy, nato negli anni '80 anche grazie al turismo, deve essere rilanciato come messaggio globale". Craxi ha poi affrontato la questione della distribuzione dei flussi: "Il 75% delle presenze si concentra su appena il 4% del territorio. È necessario promuovere luoghi meno conosciuti, come Lucca, e destagionalizzare con eventi di varie dimensioni".
Alessandro Cattaneo, deputato di Forza Italia, ha sottolineato la necessità di un approccio dinamico alle trasformazioni del settore: "Il turismo cambia rapidamente con Airbnb, Booking e altre piattaforme digitali. Non è questione di bene o male, ma di saper leggere la realtà e intervenire con strumenti legislativi, imprenditoriali e di pianificazione adeguati. Dobbiamo proteggere l'italianità e le imprese familiari, evitando che i centri storici vengano svuotati e che l'offerta turistica diventi appannaggio esclusivo di pochi. Il turismo dell'esperienza e la valorizzazione delle eccellenze locali sono la chiave per far crescere l'economia sana dei territori e mantenere viva l'identità culturale".
Dal mondo delle categorie, Fabrizio Licordari (Assobalneari) ha sottolineato l'importanza strategica delle coste, mentre Francesco Giannerini (Assoturismo Toscana) ha puntato sulla promozione di camping e strutture alternative come leve di destagionalizzazione. Tra gli esperti intervenuti, Vinicio Borsi (Università di Perugia), Paolo Garlando (consulente di marketing turistico), Edoardo Colombo (Presidente Turismi.AI) e Giancarlo Dell'Orco (Responsabile Aree Interne, Assidema – Associazione Destination Manager) hanno contribuito con analisi e proposte concrete.