Il dormitorio di Viareggio, unico punto di accoglienza per persone senza fissa dimora in tutta la Versilia, sarà chiuso per alcune settimane a causa di un intervento di risanamento sanitario dovuto a un’infestazione di cimici. Si tratta di 17 posti letto – 13 per uomini e 4 per donne – gestiti dalla Misericordia e da Caritas per conto della Zona Distretto, quindi a beneficio non solo dei cittadini viareggini, ma di tutto il territorio versiliese.
Ma quando il Comune di Viareggio ha chiesto di suddividere temporaneamente questi 17 posti letto tutti hanno risposto di no. Nessuno si è reso disponibile ad accogliere, anche solo per poche settimane, chi vive in estrema difficoltà.
Eppure, solo pochi giorni fa è stata inaugurata in pompa magna una nuova struttura da 12 posti letto in un Comune limitrofo, amministrato dal Partito Democratico, finanziata con i soldi di tutti i Comuni della Versilia. Ebbene, anche da lì è arrivato un rifiuto a ospitare chi oggi rimane senza un tetto. La contraddizione è lampante: a parole campioni di ascolto e di solidarietà, nei fatti incapaci persino di garantire un letto per poche settimane.
È l’ennesima dimostrazione di come, in campagna elettorale, sia facile riempirsi la bocca di parole come “accoglienza”, “solidarietà” e “diritti”, salvo poi tirarsi indietro davanti alle responsabilità concrete. A parole, tutti vicini agli ultimi. Nei fatti, quando c’è da agire, si gira la testa dall’altra parte. Questo non è solo razzolare male: è razzolare malissimo, sulla pelle di chi non ha nulla.
La solidarietà non può essere uno slogan: deve essere una scelta di governo quotidiana. Viareggio, ancora una volta, si carica sulle spalle un problema che dovrebbe essere affrontato da tutta la Versilia: abbiamo le risorse e sistemeremo il dormitorio.
Ma è giusto che i cittadini sappiano chi predica bene e chi, invece, scappa davanti alle proprie responsabilità.