Anno XI 
Martedì 16 Settembre 2025

Scritto da Redazione
Politica
01 Gennaio 2021

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Ecco la risposta all’assessore Serena Mammini da parte del comitato per S. Concordio in relazione alle sue dichiarazioni sul caso Lucca che, a suo dire, farebbe scuola sul consumo di suolo e territorio

Le parole dell’assessore Mammini destano stupore per i fatti che vanno esattamente nella direzione opposta. Sarà vero che è stato posto un inevitabile freno all’edilizia privata, ma il consumo di suolo, non “abusivo”, ma autorizzato dal Comune stesso, e compiuto di sua iniziativa, non si è affatto fermato nella periferia di Lucca.

Il terreno che verrà pavimentato e cementificato S.Concordio con i “Quartieri Social”, pari a circa 4.000 metri quadri, rappresenta “consumo di suolo” a tutti gli effetti, e dovrà rientrare anche nel monitoraggio del consumo del suolo fatto dall’ISPRA.

E’ il suolo che verrà occupato dalla “galleria coperta”, una strada larga 4 metri coperta da una alta tettoia che dovrebbe collegare P.le Aldo Moro a via Savonarola, attraversando il parco della Montagnola e tagliando in due i campi da calcio del Lucca 7, dalla “area eventi” che dalla tettoia si dirama verso l’entrata della scuola media, dal parcheggio “ai Chiariti” a servizio di questa nuova strada, dalle cementificazioni che già sono state fatte al parchino Saharawi e dalle pavimentazioni previste nella residua zona verde dell’area Gesam. A questo va aggiunto il suolo che verrà consumato con la costruzione della “scuola nel parco” in via Nottolini, in una area utilizzata da decenni come parco e a 300 metri da una altra scuola di recente costruzione.

Se fosse vero che il Comune rispetta il principio posto dalla Legge Regionale 65/2014, che “nuovi impegni di suolo a fini insediativi o infrastrutturali sono consentiti esclusivamente qualora non sussistano alternative di riutilizzazione e riorganizzazione degli insediamenti e delle infrastrutture esistenti”, ribadito anche dal Piano Strutturale, secondo il quale bisogna “individuare forme di trasformazione del territorio orientate al contenimento del consumo del suolo” e “attivare, per ogni nuova infrastruttura, processi di partecipazione cittadina per chiarire le finalità dell’opera e le possibili alternative”, allora dovrebbe immediatamente rinunciare alla costruzione della Scuola nel parco di via Nottolini, alla costruzione della Piazza coperta nell’area Gesam e alla costruzione della Galleria coperta nella Montagnola e parcheggio ai Chiariti.

Ci aspettiamo ancora che lo faccia.

 

 

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