Quando chi scrive si dedicò alla ricostruzione della vicenda della famiglia Mattei, passata alla storia come la strage di Primavalle in cui il padre e uno dei figli morirono bruciati vivi a seguito di un attentato incendiario, non poteva certo immaginare che le cose sarebbero andate come, poi, sono andate. Accaduta nel 1973, l'autore di queste righe era arrivato nella capitale solo da un anno o poco più. Era impossibile non leggere i giornali e documentarsi su ciò che era successo, soprattutto, perché a quell'età e a quei tempi gli interessi degli adolescenti di allora spesso si imbattevano, sia pure in un universo di ignoranza, con la politica. Tutta la Sinistra, istituzionale e, in particolare, extraparlamentare, aveva preso posizione a favore degli arrestati accusati della strage, alcuni militanti del gruppo Potere Operaio, forse il più aggressivo tra le formazioni della galassia comunista. Addirittura, nel 1975, noi che abitavamo in viale delle Milizie, ci imbattemmo con l'omicidio dello studente greco Mikis Mantakas, aderente al Fronte della gioventù del MSI di Giorgio Almirante. Era avvenuto che proprio quella mattina, dopo l'avvio del processo contro uno dei potenziali assassini di Primavalle, Achille Lollo, erano scoppiati incidenti e un corteo di picchiatori comunisti si era diretto in via Ottaviano assaltando la sede del MSI. Ebbene, ricostruendo la storia di Potere Operaio, apprendemmo la verità e cioè che appena dopo la strage di Primavalle, i vertici dell'organizzazione operaista, da Morucci a Piperno, a Novak a Pace, sapevano benissimo chi erano stati gli autori dell'incendio, un gruppetto di pazzi appartenenti alla sezione di Primavalle di Potere Operaio. Li avevano aiutati, del resto, a fuggire all'estero e a mettersi in salvo senza rivelare cosa era realmente accaduto e lasciando che intellettuali, giornalisti prostituiti alla sinistra - ce ne erano tantissimi allora esattamente come ora - registi, attori, personaggi dello spettacolo, politici si prodigassero nell'appoggio a quei poveri ragazzi che la magistratura si ostinava a perseguitare.
Uno schifo. Una vergogna se si vanno a rileggere gli articoli di quel tempo. Un vomito e sarebbe stato così per anni, Brigate Rosse comprese. Sì, perché il terrorismo ha sempre attirato l'approvazione della base e della gioventù di Sinistra. Così come è stato per la Palestina, per i terroristi di Settembre Nero, quelli che nel 1972 massacrarono gli atleti di Israele alle Olimpiadi di Monaco o anche per coloro che compirono l'attentato all'aeroporto di Fiumicino. La Sinistra studentesca e non solo ha sempre guardato con occhio benevolo ai terroristi islamici così come il partito socialista italiano e Andreotti hanno a loro volta steso un velo pietoso su quello che Gheddafi faceva da queste parti e non solo la Libia. Arafat, del resto, era accolto con tutti gli onori. E Israele veniva giudicato, come oggi, un Paese capitalista innanzitutto, alleato e protetto dagli americani e, quindi, meritevole di essere cancellato.
La domanda è sempre la stessa: perché gli studenti e la Sinistra odiano Israele e sono sistematicamente dalla parte dei tagliagole islamici, un tempo Settembre Nero e altre organizzazioni, oggi Hamas? A nostro avviso la motivazione sta in una violenza e in una ignoranza mostruose che non riescono a comprendere la vera natura dell'universo islamico pronto a tagliarci la gola quando e se, un giorno, riuscirà a prendere il potere. Gli imbecilli che sono al potere a Sinistra, sono esattamente imbecilli come i loro antenati. Bastava che un giovane aprisse la bocca ed ecco subito sdraiarsi e approvare.
Che il mondo vada alla rovescia lo diciamo da sempre e non c'era bisogno di Vannacci con cui, però, andiamo a nozze e che sta movimentando la società. Quelli che un tempo odiavano gli ebrei e li avrebbero volentieri mandati nelle camere a gas, oggi li difendono mentre tutti gli altri, che un tempo si sciacquavano la bocca il 27 gennaio, ora li vorrebbero eliminati dal fiume al mare.
Oggi, in decine di città italiane, un corteo di dementi sfiderà la logica e il buonsenso a favore dei terroristi di Hamas. Noi, come abbiamo sempre fatto, stiamo dalla parte di chi ancora ha il coraggio di alzare la testa e non piegarsi al pensiero unico dominante. E' stato così per il Covid e abbiamo avuto ragione, è ancora così per Gaza. Israele è una democrazia, l'unica in Medio Oriente, e noi siamo con lei.