Politica
Minniti (FI): "Sono candidato alle elezioni regionali con Forza Italia"
Giovanni Minniti, candidato di Forza Italia alle elezioni regionali del 12 e 13 ottobre nel collegio della Provincia di Lucca, spiega le ragioni che lo hanno indotto a candidarsi tra le fila del partito fondato da Silvio Berlusconi

Giannini (Pd) torna su Kirk: "Non gioisco per la morte di un uomo, ma la destra per quante vittime dovrebbe scusarsi?"
"..So di non sapere.." e quindi a differenza delle informazioni direttamente dalle agenzie investigative americane, delle quali la destra politica può vantare, sono stato costretto a…

Parte il bando affitti: 500 mila euro dalla variazione di bilancio per dare sostegno al pagamento dei canoni di locazione delle famiglie in difficoltà
Da oggi, mercoledì 17 settembre, fino a venerdì 17 ottobre 2025 sarà possibile presentare la domanda di partecipazione al bando per l'integrazione dei canoni di locazione. Per l'anno 2025, l'amministrazione ha stanziato 500.000 euro di risorse proprie aggiuntive, pur…

Vergogna senza fine: un minuto per Kirk, Giannini (Pd) se ne va e Bianucci (Sinistra Con) raddoppia: "Ero in ritardo sennò me ne sarei andato pure io"
Consiglio comunale iniziato con un minuto di silenzio richiesto da Giovanni Ricci per onorare la morte di Charlie Kirk e chiedere che il clima politico sia più disteso.

Caos in via Salicchi, Bianucci: “Secondo Enrico Torrini la colpa è della guida dei lucchesi”

Elezioni regionali, si presenta Anna Graziani (Pd)
"Salute, welfare e giustizia sociale sono il fulcro di una visione che punta a rafforzare una sanità pubblica e di prossimità, capace di garantire cure adeguate a tutti. Questo significa…

“Per una Toscana libera e forte servono meno tasse e più autonomia”: Cavirani, Taddei e Dazzi (Lega) contro le tasse dell’amministrazione Giani
“Pochi giorni fa CNA ha affermato che la pressione fiscale per le piccole imprese nel nostro paese si attesta al 52 per cento. Queste risorse, così come il…

A Firenze Salvini e Vannacci presentano i candidati: Simoni capolista a Lucca
Sala gremita e applausi hanno accompagnato la presentazione dei candidati toscani della Lega, con Matteo Salvini e Roberto Vannacci protagonisti dell'evento. L'appuntamento ha segnato l'avvio della campagna elettorale in una Toscana che si prepara a una sfida ad alta tensione

Confcooperative Toscana Nord apre il confronto con i candidati alle regionali
Si è svolto ieri, nella sede territoriale di Lucca di Confcooperative Toscana Nord, il primo appuntamento della sezione lucchese con i candidati alle elezioni regionali del 12…

Rotonda di via Salicchi, Alfarano segnala code di auto sempre più lunghe e traffico ingestibile
Enzo Alfarano, capogruppo del Pd: "In questi giorni moltissimi cittadini mi stanno segnalando code sempre più lunghe e traffico sempre meno gestibile (e gestito) alla rotonda di Salicchi.

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«Accogliamo con gratitudine le parole di monsignor Paolo Giulietti, vescovo di Lucca, indirizzate all'organizzatrice del Gay Pride toscano, che quest'anno si terrà a Lucca, così come la condivisibile scelta del Comune di non concedere il Patrocinio all'evento a causa dei contenuti promossi. Simili manifestazioni non sarebbero nemmeno necessarie, dato che l'Italia è una Nazione in cui i diritti di qualsiasi persona sono già pienamente garantiti. Per quanto encomiabile e condivisibile l'obiettivo di lavorare per una pacifica convivenza nel rispetto delle diversità, questo non sarà mai possibile se si prescinde dalla realtà sulla persona umana, che si fonda sulla realtà di corpi sessuati in senso maschile o femminile. Questo è proprio ciò che fa il Manifesto politico promosso dal Pride Toscana: rivendicare "diritti" civili, sociali e politici in base a una concezione della persona del tutto slegata dal proprio sesso biologico, un dato di natura vincolante e non una invenzione arbitraria assegnata alla nascita da un "sistema patriarcale". Scorrendo il Manifesto della manifestazione, si evince chiaramente come tutte le azioni e iniziative politiche inerenti il rispetto, la legalità, l'inclusione, la cittadinanza europea e globale, la sessualità, l'affermazione di genere, all'affettività, la pace e i diritti umani, mirino a distruggere l'identità di uomini e donne, la famiglia fondata sul matrimonio, la sana educazione di ragazzi e ragazze, il diritto dei bambini a una mamma e un papà. Un vero e proprio Manifesto "anti-umano" contro la realizzazione del quale Pro Vita & Famiglia non smetterà di battersi in ogni sede, risvegliando le coscienze dei cittadini».
Lo afferma in una nota Donatella Isca, referente per la Toscana di Pro Vita & Famiglia Onlus.
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E' celebre il racconto mitologico di re Mida, colui che aveva ricevuto dal dio Dionisio la capacità di trasformare in oro tutto quello che toccava. Ebbene, la sua straordinaria capacità è diventata una locuzione famosa per descrivere chi è particolarmente fortunato o dotato negli affari e nelle cose della vita. In politica questo "tocco magico" che trasforma il male in bene, appartiene agli uomini che militano nella sinistra italiana. Ancorché siano ormai da decenni orfani del credo marxista e del fallimento dello Stato degli uguali, costoro non hanno ancora rinunciato alla presunzione di una superiorità etica o meglio ancora di una doppiezza morale. Tranne qualche frangia residuale di comunisti e socialisti, la maggior parte di questi si è addirittura messa a professare - per quanto in maniera confusa e contraddittoria - il credo liberale frutto di fresche e parziali letture, arrivando finanche a definirsi maestri e pretendendo di volerne verificare la corretta cognizione in coloro che la praticavano in tempi non sospetti, vale a dire quando i nostri cari sinistrorsi si muovevano sotto il simbolo di falce e martello. Una storia che viene da lontano alimentata dal folto gruppo di intellettuali, artisti, registi, uomini di spettacolo che nel dopoguerra erano diventati organici al partito di Palmiro Togliatti. Combriccole salottiere, arricchite di libri, film e premi letterari, illustravano il comunismo come l'unico sistema capace di redimere l'umanità dalle ingiustizie sociali. Spesso lo facevano per darsi un tono da contestatori e da radical chic nell'epoca in cui la Democrazia Cristiana governava il Belpaese. Iconica la definizione di Ennio Flaiano: "sono comunisti perché mangiano il pesce con il coltello". Ed è così che sia in vita che in morte i "compagni" ricevevano attestasti di superiorità morale e politica a prescindere dalle contraddizioni e dagli errori di cui pure era stata costellata la loro esistenza. Tutti gli altri? Venivano considerati alla stregua di esseri che vivevano una condizione sub culturale ed etica. Insomma: brutti, sporchi e cattivi. Un altra modalità di santificare quelli di sinistra era quella di farne delle icone, dei modelli riveduti e corretti di quelli che erano stati una volta, ormai mondati e trasfigurati nella loro vera essenza. Ripuliti da ogni colpa ed errore. Per dirla tutta: alzati sugli altari dalla chiesa di via delle Botteghe Oscure ed elevati al rango di simboli da imitare da parte delle masse. Queste icone avevano un continuo ricambio ed un aggiornamento costante partendo da personaggi meritevoli come ad esempio Antonio Gramsci e Giuseppe Di Vittorio per poi scadere con figure vuote e farlocche come "il plagiatore" Roberto Saviano oppure qualche pubblico ministero d'assalto, puntualmente finito nelle liste del partito rosso. E' anche accaduto che si guardasse all'estero, prendendo ad esempio quei personaggi che meglio si prestavano al momento contingente della politica italiana. E' stato questo il caso di Luiz Inácio Lula da Silva, attuale presidente del Brasile. Sindacalista marxista, poi diventato socialdemocratico dopo la caduta del muro di Berlino, Lula è stato eletto per ben tre volte alla carica più importante del paese sudamericano. Nel 2016 però fu coinvolto in un'inchiesta giudiziaria, l'Operação Lava Jato (Operazione Autolavaggio), con l'accusa di aver ricevuto denaro dalla Petrobras e favori da parte di alcune imprese. In quel tempo alla presidenza c'era una sua compagna di fede politica, Dilma Rousseff, la quale, per sottrarlo alle indagini, gli conferì la carica di ministro. Tale nomina fu però annullata per vie giudiziarie e per Lula finì male. Condannato, in primo grado, a 9 anni di carcere per corruzione, riuscì lo stesso a fare politica. In appello, però, si vide comminare ben 12 anni di pena. Sentenza poi confermata anche in cassazione. A quel punto non gli rimase altro da fare che consegnarsi alla polizia e finire dietro le sbarre. Nessuno fiatò in Italia. Nessuno disse niente. Le elezioni presidenziali in Brasile? Furono vinte dalla destra di Jair Bolsonaro, guarda caso, subito accusato di essere stata la vera causa occulta delle disgrazie del "compagno" Lula. Il neo premier fu letteralmente bersagliato dai giornali e dai partiti della sinistra che lo sottoposero ad una costante fuoco di fila fatto di critiche e delegittimazioni. Lula, alla fine, fu considerato "candidabile" dalla suprema corte potendo così tornare in libertà dopo meno di due anni trascorsi in carcere. Ritornato in campo, rivinse di un soffio le elezioni contro Bolsonaro e si riaccomodò a palacio do Planato, con rinnovato candore, come se nulla fosse accaduto. In questi giorni il redivivo Lula, ha ordinato la chiusura del social X (ex Twitter), dopo aver imposto agli altri social di render noti gli aderenti. Il provvedimento è scattato dal momento in cui Elon Musk, proprietario del noto social network, non ha soddisfatto la richiesta di nominare un rappresentante legale nel paese sud americano. In soldoni: il proletario ed ex sindacalista premier brasiliano ha...oscurato uno dei canali social più utilizati sulla faccia della Terra. Il motivo? Critica e disdoro verso le istituzioni ( Lula ed il suo governo )!! Pensate se una decisione del genere fosse stata presa da un politico di destra: apriti cielo!! Dagli al fascista oscurantista e nemico della libertà!! Eppure nel Belpaese attraverso i social e le fake news organizzate da Casaleggio e Grillo, c'è stata una forza politica - il M5S - che è addirittura assurta al potere. E sempre tramite la rete il governo Meloni viene continuamente "bastonato". Possibile che non un politico né un sodale della nota ditta Travaglio & C. abbia aperto bocca!? I “ sinceri democratici”, come amano definirsi quelli di sinistra, non si curano più della libertà di stampa? Possibile che quando la censura viene da sinistra tutto è lecito?Passerà molto altro tempo perché questa particolare genia, che ha governato per anni senza il conforto delle urne, possa allinearsi alla politica che rinuncia all’azione solo del discredito altrui ed all’ausilio della magistratura politicizzata.