«Il sociale non è uno slogan da campagna elettorale: è la vita quotidiana di famiglie, anziani, persone con disabilità, giovani che cercano un lavoro e una casa». Così Massimiliano Simoni, candidato al Consiglio regionale per la Lega, presenta la linea con cui il centrodestra intende cambiare passo in Toscana: «La sinistra di Giani ha moltiplicato procedure e progetti a pioggia, senza dare risposte certe a chi ha bisogno. Noi scegliamo un'altra strada: servizi vicini ai territori, tempi certi, trasparenza nell'uso dei fondi e controlli veri».
Per Simoni, il primo snodo è la casa. «Non è accettabile che esistano alloggi ERP vuoti per lavori mai partiti o manutenzioni infinite, mentre le liste d'attesa crescono e gli affitti volano. La Regione deve varare subito un piano di recupero e rimessa in uso degli alloggi popolari, con cantieri rapidi, priorità ai casi di fragilità e un cronoprogramma pubblico che dica ai cittadini dove, quando e quanti appartamenti rientrano in circolo. Al tempo stesso, va incentivato il canone concordato e vanno attivati strumenti di garanzia pubblica per proprietari e inquilini affidabili, così da riportare sul mercato gli appartamenti sfitti senza scaricare nuovi costi sulle famiglie».
Accanto al tema abitativo, c'è il capitolo servizi sociali di prossimità. «Basta centraloni che non conoscono i volti delle persone – continua Simoni –. In ogni zona servono sportelli unici che prendano in carico la famiglia dall'inizio alla fine, con un case manager che coordini contributi, assistenza domiciliare, disabilità, sostegno alla non autosufficienza, conciliazione famiglia-lavoro. Le risorse ci sono: vanno vincolate a risultati e non disperse in progetti senza esito. Noi misureremo tutto: tempi delle pratiche, numero di persone assistite, rientri lavorativi dopo il percorso di sostegno».
Sulla stessa linea Tatiana Gliori, assessore al sociale a Pietrasanta e candidata alle regionali con la Lega: «Nel territorio abbiamo imparato che ascolto e prossimità fanno la differenza. Un anziano che riceve assistenza domiciliare puntuale, una mamma sola che trova un nido a tariffa calmierata, una persona con disabilità che ha il trasporto sociale garantito: sono queste le cose che cambiano la vita, non i comunicati autocelebrativi. In Regione porteremo un metodo semplice: co-progettazione con le associazioni, bandi chiari, pagamenti legati agli esiti e non alle ore rendicontate».
Gliori insiste anche su giovani e fragilità: «Dobbiamo investire su centri diurni e attività educative nei quartieri, sport e cultura come prevenzione del disagio, unità di strada contro dipendenze e nuove povertà. E per i ragazzi che non studiano e non lavorano, percorsi veri di formazione e inserimento occupazionale: si esce dalla fragilità col lavoro, non con l'assistenzialismo a termine».
La distinzione politica è netta: «Mentre la sinistra annuncia tavoli e progetti senza fine – sottolinea Simoni – noi fissiamo alcuni impegni immediati: recuperare gli alloggi popolari fermi, sbloccare i contributi affitto con tempi certi, rafforzare SAD/ADI (assistenza e infermieristica domiciliare), sostenere i caregiver, finanziare i nidi a tariffe accessibili e l'housing temporaneo per emergenze abitative, studenti e lavoratori a basso reddito. E ogni euro speso sarà tracciabile su un cruscotto pubblico, così i cittadini vedranno dove vanno i soldi e quali risultati producono».
Il quadro nazionale completa la proposta: «Con il vicesegretario Roberto Vannacci e il segretario Matteo Salvini – conclude Simoni – portiamo in Toscana una cultura di efficienza e responsabilità: meno carte, più servizi; meno sprechi, più case ristrutturate; meno assistenzialismo, più inclusione attraverso il lavoro. Le nostre eccellenze – artigianato, turismo, agricoltura, terzo settore serio – non sono solo un motore economico: sono l'identità viva della Toscana. Il compito della Regione è semplice: non intralciarle, sostenerle e rendere i servizi sociali all'altezza della loro dignità».