«Chi salva vite non può essere ostaggio di norme miopi e cantieri amministrativi che bloccano la stagione. La Toscana deve tornare a investire seriamente sulla sicurezza in mare: è lavoro, è turismo, è la nostra identità costiera». Così Massimiliano Simoni, candidato al Consiglio regionale per la Lega, presenta una piattaforma unitaria per bagnini di salvataggio e stabilimenti balneari, mettendo insieme aggiornamento professionale, regole chiare e organizzazione efficiente.
Per Simoni, il Decreto 29 maggio 2024 n. 85 va corretto con il contributo di chi lavora davvero in spiaggia. «Il rinnovo dei brevetti non può ridursi a un esercizio di vasca: serve formazione continua, valorizzazione dell'esperienza in mare e standard omogenei in tutta la regione. Proponiamo inoltre di reintrodurre la Capitaneria di Porto nelle commissioni d'esame iniziali, di consentire l'accesso alla professione dai 16 anni con percorsi seri di tutoraggio e di attivare un Osservatorio sugli incidenti. Infine, i Comuni devono garantire presidi di salvataggio anche sui tratti di spiaggia libera più estesi: la sicurezza non può fermarsi alla concessione accanto».
Il quadro locale impone scelte rapide. In Versilia–Viareggio operano centinaia di stabilimenti e un numero rilevante di bagnini, un comparto strategico che fatica a reperire personale. «Se rischiamo di arrivare alla stagione 2026 senza assistenti bagnanti a sufficienza, non è colpa dei ragazzi: è un sistema che va reso attrattivo e organizzato meglio» osserva Simoni. La risposta passa dai piani collettivi di sorveglianza: «Coordinano le postazioni, alzano la qualità della prevenzione, riducono i tempi di intervento e ottimizzano turni e costi. È più sicurezza per bagnanti, bagnini e concessionari».
Modernizzare significa anche dotare le spiagge di soluzioni e tecnologie moderne per il salvamento e il coordinamento dei soccorsi, con procedure condivise, comunicazioni efficienti e standard minimi chiari su allerta, intervento e tracciabilità. «Non servono cataloghi di attrezzature, serve una filiera del soccorso che funzioni: prevenzione, avvistamento, intervento e comunicazione con la Capitaneria» sottolinea.
Sul piano istituzionale, Simoni annuncia un doppio impegno: un tavolo immediato con Governo, Capitanerie, scuole di formazione e categorie per i correttivi al Decreto 85 e, in parallelo, una legge regionale quadro che finanzi corsi teorico-pratici, tirocinî in mare e piani collettivi; leghi i contributi a indicatori di risultato (tempi d'intervento, coperture orarie, audit); e pubblichi un cruscotto trasparente con dati su personale, dotazioni e incidenti. «Meno burocrazia, più mare sicuro: questo è il metro con cui misureremo ogni scelta», ribadisce.
Il messaggio politico è netto: «La sinistra di Giani ha lasciato soli bagnini e concessionari tra normative confuse e fondi a pioggia senza esito. Noi mettiamo ordine e responsabilità: formazione vera, coordinamento, dotazioni moderne e trasparenza. Con il vicesegretario Roberto Vannacci e il segretario Matteo Salvini la Lega farà quello che promette: più sicurezza, più lavoro e più qualità per una costa che è orgoglio e identità della Toscana».