Anno XI 
Venerdì 10 Ottobre 2025
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Scritto da Carmelo Burgio
Cronaca
10 Ottobre 2025

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La recente, farneticante iniziativa volta a trascinare davanti a corte (possibilmente) d’(in)giustizia una quota parte del Governo italiano, chiude il cerchio e permette di definire i contorni del complesso d’iniziative pro-Pal italiche. E fa il paio col processo a Salvini per il mancato immediato sbarco di migranti, per il quale si attende il verdetto di Cassazione.

Innanzitutto si è abilmente giocato su volutamente errati messaggi circa il blocco navale israeliano, che da legittimo e da attuare per forza in acque internazionali, è diventato atto piratesco e illegale. È invece legale ai sensi del Diritto Internazionale, e proprio per il concetto di “acque territoriali” va espletato fuori di esse. Mi spiego. Le acque territoriali erano individuate dalla gittata delle artiglierie da costa, prima in 6 ora in 12 miglia, di norma. Va da sé che un blocco dovesse essere attuato al di fuori di questo raggio d’azione, e che sempre al di fuori di questa gittata può essere fatto osservare. Aggiungo un inciso: ma la celebre superiorità culturale della sinistra, non includeva anche il diritto internazionale? Chiudo l’inciso non pretendendo risposta.

Si è pure costruita un’accusa di “genocidio”, che tale non è. Israele, i suoi governanti e i suoi capi militari possono essere colpevoli di “crimini contro l’umanità”, ma correttamente la Segre, anche se Crudelia Demon Albanese non lo vuole sentire, ci ha spiegato che di “genocidio” non si tratta. In Israele vivono circa 2 milioni di arabi e palestinesi. Nessuno li trascina in un forno crematorio o in un lager. In Cisgiordania le città affidate all’Amministrazione Nazionale Palestinese subiscono di sicuro restrizioni al movimento, da sempre, ma i palestinesi ivi allocati non vengono deportati o massacrati sistematicamente. Qualche migliaio di miliziani di Hamas son stati catturati, nel corso dei combattimenti. Il “genocidio” imponeva la loro soppressione sommaria, come accadde in Polonia durante la rivolta di Varsavia del 1944: non è avvenuto. Se Israele ha consegnato qualche carrettata di palestinesi detenuti in cambio di pochi ostaggi vivi e qualche salma, vuol dire che non li ha uccisi in carcere o nei forni.

Per carità, non ho detto che Israele sia fatto di santi, ma che le parole hanno un loro significato ben preciso. E se Israele è colpevole di sparare addosso anche ai civili, non lo è altrettanto Hamas che vieta agli inermi di sfruttare le proprie strutture difensive e protettive? Basterebbe leggere qualcosa pubblicato dall’Istituto di Diritto Internazionale Umanitario di Sanremo, e le Convenzioni di Ginevra, per capire. Ma se oggi lo studente universitario va alla manifestazione pro-Pal, e fino a ieri era attendato davanti all’Università per denunciare la carenza di alloggi a costi accettabili, e domani deve andare a rompere la testa in Ungheria al fassista, e nel fine settimana ci sono gay-pride e il rave-party … quando può studiare? Mica può pensare a tutto lui/lei!!?

Si è poi devastata un bel pezzo d’Italia, senza contare il disagio al privato cittadino, con attacchi a stazioni ferroviarie, porti e aeroporti. Era accaduto pochi giorni prima, ma Landini, CGIL e mentori pare “non potessero immaginare che sarebbe finita un’altra volta così” il giorno dello sciopero generale. Boh, la loro posto mi offenderei, perché a non essere incriminati per aver provocato i danni accettando che potessero essere provocati, vuol dire che TUTTI i magistrati di Procura li hanno considerati dei minus habens, incapaci di prefigurarsi le conseguenze delle loro azioni. In sintesi: irresponsabili. Preoccupante.

Per finire Crudelia Demon, avendo iniziato a sversare fuori dal vasino un tempo ospitato in comodini o sotto il letto, ora viene criticata o contraddetta – dipende dal contesto – da Morani, Augias e “Corriere della Sera” & Co.. Ovvero: l’antagonista politico principale della compagine di governo, il PD in campo più o meno santo e largo, cerca di riappropriarsi del ruolo di saggio interlocutore, nemico delle violenze verbali e materiali, alla vigilia delle prossime tornate elettorali regionali. Con faccia di bronzo micidiale, avendo da pochi giorni avallato una serie di manifestazioni devastanti.

Rimane la denuncia alla PdC Meloni e ai suoi ministri, per aver aiutato Israele a perpetrare un genocidio. A questo punto – perché no – potevano denunciare alla Corte Internazionale anche tutti gli altri paesi che hanno passato armi o componenti di esse a Israele. E nello speciale mercato non è certo l’Italia ad avere la primazia. Rammento le polemiche sulle mine anti-uomo. Il 29 ottobre 1997 il Parlamento italiano approvò la Legge n° 374, che sancì la messa al bando delle mine. Smettemmo di produrle, un bel po’ d’operai rimasero a spasso, e la nostra fetta di mercato se la fagocitarono Francia, Gran Bretagna e Germania. La “perfida Albione” mettendoci pure la faccia (di bronzo) della Princess Diana che faceva finta d’accedere a campo minato in decolletè tacco 12, per promuovere Ong anti-mine terrestri. Le mine la loro quota parte di vittime hanno continuato a mieterla. Capisco che il tema dia fastidio, Diana, nel dantesco aldilà benedetto dalla cultura e dal giornalismo di sinistra, siede più o meno alla destra del Padre.

Invece no. Tutto questo caos ha un unico scopo, riuscire a far lievitare i propri consensi elettorali, infischiandosene dei palestinesi. Perché ove tornasse al potere Conte, trainandosi Elly-e-i-suoi-fratelly, qualcuno crede che farebbero (o sarebbero in grado di fare) qualcosa per interrompere la mattanza a Gaza? Sarebbe una riedizione dei due sciagurati governi M5S, con toni dittatoriali da giornalieri discorsi del Duce, e sfascio dei conti pubblici. Dove prima devi provvedere ad una serie d’incombenze per aprire il tuo ristorante, e poi te lo chiudo lo stesso perché ho cambiato idea. Dove il reddito di cittadinanza va a chi cittadino non è, e anche a genitori e congiunti a casa loro. Dove consentivamo a chi i soldi li aveva di ristrutturarsi casa col 110.

Ma alla fine questo conta: occupare le poltrone, e non perdere quelle che, a scadenza di mandato, stanno per essere perse. Chiaramente con una sostanziale difficoltà in meno da affrontare, perché con loro Landini e la sua CGIL starebbero buoni a cuccia (il termine non l’ho buttato a caso: era questo l’invito di Luca Telese a Capezzone nell’ultimo confronto televisivo).

 

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