La squadra mobile della Questura di Lucca ha dato esecuzione giovedì 25 settembre a sette misure cautelari per il reato di spaccio di sostanze stupefacenti a carico un nutrito gruppo di spacciatori di origine magrebina che aveva creato un mercato dello spaccio a cielo aperto nei pressi della stazione ferroviaria, frequentato anche da minorenni.
L’indagine ha preso origine da numerose segnalazioni da parte di privati cittadini che hanno evidenziato la presenza sul posto di un folto gruppo di extracomunitari dediti allo spaccio. Il luogo, a causa dei lavori di ristrutturazione con impalcature e transenne, offriva angoli parzialmente nascosti che permettevano agli spacciatori di agire indisturbati.
Questi, anche con la partecipazione di vedette, sfruttavano il continuo via vai dei viaggiatori, per confondersi tra la folla e ampliare il bacino dei clienti che annoverava anche giovanissimi.
La complessa attività investigativa, effettuata anche attraverso una lunga serie di servizi osservazione e che ha visto anche la collaborazione della polizia municipale, ha permesso di accertare lo spaccio di cocaina e hashish da parte di cittadini marocchini e tunisini anche nelle ore centrali della giornata, come se si trattasse di un mercato a cielo aperto. L’attività delittuosa conta un numero considerevole di clienti, anche di passaggio, che hanno confermato di aver ripetutamente acquistato stupefacente dagli indagati.
Grazie ai fatti accertati, la divisione amministrativa della Questura ha potuto sospendere inoltre per trenta giorni la licenza di un noto kebab con sede in prossimità della Questura stessa. Il locale era diventato luogo abituale di ritrovo e di scambi illeciti: gli spacciatori, infatti, lo indicavano come punto di riferimento ai propri clienti, nascondendo la merce nei cestini dell’immondizia antistanti il locale. Al termine delle indagini è stato richiesto all’autorità giudiziaria di disporre adeguata misura cautelare utile ad interrompere la condotta delittuosa, che durava ormai da oltre un anno. Pertanto, il 18 settembre il gip del tribunale di Lucca ha emesso 7 ordinanze di misure cautelare cui è stata data esecuzione dagli investigatori della squadra mobile, che hanno sottoposto gli stranieri alla custodia cautelare in carcere e al divieto di dimora nel territorio della provincia di Lucca.