All’interno del «Tempo del Creato», cioè il mese dedicato all’ecologia integrale, viene proposta un’esperienza a Lucignana (e località limitrofe) il prossimo sabato 27 settembre. Si tratta di un pomeriggio itinerante che vuole intrecciare «Creato, speranza e pace», come recita il titolo dell’iniziativa. La Diocesi ha concordato tutto con le persone che quel territorio stesso lo vivono, ci lavorano e ci investono: dando visibilità anche ad aziende locali legate all’ambiente. Infatti, insieme al coordinamento diocesano per il «Tempo del Creato», tutto è stato organizzato con il gruppo di pastorale sociale della comunità parrocchiale di Coreglia Antelminelli, di cui Lucignana fa parte, e questo confronto ha permesso poi di mettere in rete varie realtà imprenditoriali soprattutto gestite da giovani.
Il programma. L’appuntamento di questo itinerario a Lucignana è per sabato 27 settembre alle ore 16 con la prima tappa, intitolata «Custodire e coltivare» è in località Castello, intervengono: Federico Martinelli dell’azienda agricola «Martinelli» (Vitiana), Federico Frugoli e Maruska Gonnella dell’azienda agricola «La Fragola» (Lucignana), Lia Agostini dell’azienda agricola «La Ferriera» (Piastroso). Modera: don Giuseppe Andreozzi, parroco. La seconda tappa è alle ore 17,15 e si intitola «Creato, speranza e pace»: si tiene presso Libreria Sopra la Penna. Su «Fraternità ed ecologia integrale» porta la sua testimonianza don Massimo Lombardi, missionario fidei donum diocesano a Rio Branco (Amazonia, Brasile); su «La terra dono di Dio» interviene mons. Leonardo Della Nina (Vicario generale della Diocesi di Lucca). Modera: don Simone Giuli, Direttore Caritas diocesana. Terza tappa ore 18.30 con «Terre buone», apericena presso la Canonica di Lucignana con prodotti tipici locali. In caso di pioggia tutto il programma si svolgerà nella chiesa parrocchiale di Lucignana. Ai partecipanti sarà donato un «segno-ricordo» dell’esperienza.
«Questo appuntamento diocesano nasce anche con la volontà di fare una riflessione sul nostro ambiente locale, fatto di posti belli come a volte abbandonati – spiegano i promotori – e per capire cosa spinge dei giovani ad investire nell’agricoltura, nella pastorizia, nell’apicoltura e tanto altro che nelle aree interne del nostro territorio diocesano è presente da tempo o sta nascendo negli ultimi anni».