«I balneari non possono vivere nell'incertezza tra cavilli e interpretazioni discordanti. La distinzione fra facile e difficile rimozione delle strutture sul demanio, così com'è applicata oggi, rischia di diventare il grimaldello per incamerare anni di investimenti DEGLI IMPRENDITORI BALNEARI. LA FACILE RIMOZIONE È IL PRIMO PASSO PER POTER METTERE IN CAMPO OGNI AZIONE CHE TUTELI LA NOSTRA RICETTIVITÀ, IL RISCHIO CON TOUR OPERATOR È CHE I TOSCANI NON POSSANO PIU ANDARE AL MARE E CHE I PREZZI DELLE CASE E SECONDE CASE SI DEPREZZINO DRASTICAMENTE.
Servono regole semplici, nazionali e uguali per tutti».
Lo dichiara Massimiliano Simoni, candidato al Consiglio regionale per la Lega, annunciando il proprio impegno formale a portare all'attenzione del Governo una proposta di circolare del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che definisca in modo univoco la "facile rimozione".
Il criterio cardine è temporale e verificabile:
"Si considera facile rimozione ogni opera turistico-ricreativa che il concessionario – con perizia asseverata – si impegna a riportare allo stato originario entro 90 giorni. Se non è possibile, valgono le norme vigenti per i manufatti non amovibili. È un parametro chiaro che supera vecchie circolari e prassi contraddittorie, mette fine al far west interpretativo ed evita incameramenti ingiusti CHE AZZERANO ANNI DI INVESTIMENTI DEI BALNEARI".
Simoni ricorda che la Toscana ha già aperto la strada con norme che valorizzano la rimovibilità, «ma la competenza è nazionale: per evitare contenziosi e disparità fra coste, serve un atto del MIT valido per tutta Italia». Per questo, spiega, «porterò la proposta al Governo e chiederò l'apertura immediata del tavolo tecnico con Capitanerie, Agenzia del Demanio e categorie per arrivare in tempi rapidi a un testo condiviso e applicabile ovunque».
Obiettivo politico-amministrativo:
- Stop agli incameramenti non coerenti con manufatti realmente amovibili;
- Certezza del diritto per imprese e Comuni;
- Uniformità nazionale dei criteri, superando sovrapposizioni e conflitti interpretativi;
- Tempi certi e tracciabilità delle decisioni amministrative.