Anno XI 
Giovedì 9 Ottobre 2025

Scritto da Redazione
Politica
09 Ottobre 2025

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Doppio, clamoroso addio alla Lega a Viareggio, in contestazione contro la nuova linea del partito dettata in Toscana da Roberto Vannacci. A lasciare il Carroccio sono Alessandro Santini e Maria Pacchini, due pezzi da novanta viareggini – fino ad ora – del partito guidato da Matteo Salvini. Entrambi eletti in Consiglio comunale, Santini fino a pochi giorni fa era il capogruppo della Lega, prima di essere “defenestrato” dall’incarico dai suoi colleghi eccetto proprio Pacchini, che del partito era – anche lei fino a poco tempo fa – segretaria comunale.

“Lascio la Lega – dice Salvini – e difendo la mia dignità, credibilità, onestà politica, integrità morale. Non mi vendo, non cedo alla violenza politica verbale di un partito che non riconosco più. Salvini ha fatto la sua scelta, io faccio la mia: a Viareggio dice di guardare avanti e se ne frega di chi ha lottato finora per lui e che oggi protesta contro la nuova linea politica di Vannacci. Per forza guarda avanti, perché dietro non ha più nessuno che lo segue. Ha fatto la sua scelta, ha preferito a me chi inneggia alla X Mas, quindi le nostre strade si interrompono immediatamente qui. Saluto e scendo, augurandogli un futuro radioso e pieno di successi, se Vannacci glielo permetterà”.

“Lascio un partito irriconoscibile – aggiunge Santini - che si arrende ad ideologie estremiste di destra, volgari, becere, sessiste, demagogiche e populiste, piene di ignoranza e pressappochismo. Idee che rifuggo come la peste e nelle quali, per educazione familiare, non potrei mai riconoscermi e mai potrei sostenere. Non lascio il gruppo consiliare, restando fedele ad un mandato politico ben preciso datomi dagli elettori che io non ho tradito, qualcun’altro lo ha fatto improvvisamente alle mie spalle, vilmente e senza coraggio, senza vergogna e senza chiedere nemmeno scusa. Gli elettori mi hanno votato e voluto in questo gruppo consiliare all’opposizione di Del Ghingaro e li resterò fino alla fine della legislatura, che piaccia o no, qualcuno se ne dovrà fare una ragione”.

“A questo punto – chiude Santini - per il futuro di Viareggio e della Versilia, darò vita con altri amici, ad un cantiere per tutti quelli che non si riconoscono nella Lega di Vannacci e in questo centrodestra che si inginocchia a Del Ghingaro. Saluto chi nella Lega e nel centrodestra è ancora titubante e timoroso, so che sono molti, non posso pretendere che tutti abbiano il coraggio di fare la scelta che faccio io in questo momento. Li comprendo, li capisco e li aspetto”.

 

“Arrendersi mai – scrive invece Maria Pacchini -. Guardare avanti va sempre bene, ma non si può e non si deve dimenticare né cancellare il passato. Il passato rappresenta le proprie radici e il futuro non può prescindere da questo.

Un anno fa ero a Palermo, con un nutrito gruppo di consiglieri toscani, ormai “dilaniato” dal nuovo corso degli eventi, per manifestare vicinanza e solidarietà a chi era sotto processo per aver difeso i confini d'Italia, come centinaia di altre volte sono stata presente nei momenti in cui c'era moralmente e giustamente da essere presenti e metterci faccia e fatica. Non mi sono mai arresa o sottratta all'impegno fin dal lontano 2009/10 quando facevo il mio ingresso in questo movimento “di pancia”, ma anche di cuore e di testa, sempre in piazza col sole e con la pioggia a ricevere e ascoltare i problemi dei cittadini, ma anche a subire insulti, sassate e minacce di morte dagli antagonisti. E' importante guardare avanti, ma anche ricordare la storia che ci ha portato dove siamo”.

“Sempre al servizio della Lega – aggiunge Pacchini -, unico partito nel quale io abbia militato, anche nel periodo più buio (sia del partito che mio personale) ho resistito con totale dedizione senza chiedere nulla, cercando di fare sempre del mio meglio perché il fuoco del movimento non si spegnesse, fin dal mio lontano inizio quando, in Toscana, era un flebile lumicino allo 0,7%, senza abbandonare mai, senza sottrarmi mai, con la fede di chi crede in un progetto serio e fattibile che porti un beneficio al territorio e rispetto per i diritti dei suoi cittadini. Ho visto crescere il consenso in questi lunghi anni dove con la squadra eccellente di Viareggio abbiamo raggiunto grandi risultati, sempre presenti orgogliosamente e con passione nelle piazze, ai gazebo e nelle sedi, così come nelle Istituzioni dove eravamo e siamo presenti con la competenza, la dedizione e l'onestà dei nostri eletti. Dove da dieci anni siamo all'opposizione di tutto quello che riteniamo con convinzione non funzioni a Viareggio, senza i richiami nostalgici dell'onorevole Vannacci, senza proclami sguaiati e “battute” sessiste che personalmente non condivido, non appartengono alla mia persona e come donna mi offendono profondamente”.

“Con dolore e tanta delusione, per quello che ritengo un tradimento dei miei ideali e dell'impegno profuso, non mi sento più di appartenere a questo partito e soffro nel vedere colui che era un forte condottiero nel quale avevo riposto tutta la mia fiducia, ridotto a una controfigura, schiacciato da forze che ormai lo sovrastano ma alle quali, per ideali, coerenza e dignità personale non appartengo e non apparterrò mai. Approfondirò con il mio capogruppo consiliare l'idea che ha lanciato di un cantiere di ascolto per i cittadini- perché è quello che ho sempre fatto- sia come politico nella vita pubblica, che come volontario di protezione civile, nella vita privata- attività in cui credo e che ho portato avanti senza clamore, ma che assorbe buona parte della mia vita, dandomi enormi soddisfazioni morali”.

“Se Vannacci è il nuovo condottiero della Lega – chiude Pacchini - questa è una Lega di cui, dopo quindici anni di indiscusso e leale servizio, seppur con profonda sofferenza, posso e voglio fare a meno.

 

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