Anna Graziani, candidata Pd al consiglio regionale, ha incontrato nei giorni scorsi Confartigianato Lucca - tappa del suo percorso di ascolto delle realtà produttive e sociali del territorio. Al centro del confronto l'impatto dell'innovazione e dell'intelligenza artificiale sul mondo dell'artigianato.
"L'Ai è già realtà nelle imprese e nel lavoro – ha osservato Graziani – ma l'Italia paga un grave ritardo nelle competenze digitali: mancano 246mila lavoratori qualificati, un problema che colpisce da vicino anche il nostro territorio, soprattutto nei settori tecnici e professionali".
Graziani ha evidenziato come l'intelligenza artificiale possa già oggi offrire applicazioni concrete e utili all'artigianato: "L'Ai – ha osservato – può ridurre tempi e costi, migliorare l'efficienza interna, persino rafforzare la sicurezza sul lavoro con sensori e sistemi predittivi per prevenire incidenti. Ma non dobbiamo mai dimenticare che non potrà mai replicare l'elemento distintivo del nostro artigianato: la manualità, l'anima, l'unicità di un prodotto che nasce dalla creatività e dal sapere umano".
Per la candidata, il compito della politica regionale è costruire le condizioni perché innovazione e tradizione possano procedere insieme: "Servono percorsi di formazione mirata, capaci di potenziare la filiera scuola-impresa e di offrire ai giovani competenze tecniche e digitali subito spendibili. Occorre sostenere economicamente le aziende che investono in tecnologie innovative senza smarrire la propria identità. È necessario creare sportelli territoriali per l'innovazione che aiutino le piccole imprese a orientarsi tra bandi e opportunità, e promuovere veri progetti di filiera che mettano in rete artigiani, università, centri di ricerca e imprese tecnologiche".
L'innovazione può farsi leva per affrontare gli scenari aperti dal calo di persone occupate nell'artigianato, con la scomparsa un lavoratore su quattro in Toscana negli ultimi dieci anni: "Il ricambio generazionale è una sfida decisiva, e proprio le nuove tecnologie, a partire dall'intelligenza artificiale, possono rendere più attrattivi i mestieri artigiani agli occhi di chi si avvicina oggi al lavoro, aprendo spazi di creatività, di progettazione avanzata e di connessione con i mercati. L'Ai, se ben governata, può diventare uno strumento per rinnovare le tradizioni e garantire continuità al nostro tessuto produttivo, senza perdere l'identità che lo rende unico".
Ma la sfida per Graziani, è soprattutto culturale: "Occorre sviluppare una consapevolezza critica che unisca entusiasmo e prudenza. Dobbiamo valorizzare quella che definiamo intelligenza artigiana: intuizione, creatività, relazione con i clienti, capacità di adattamento. Queste qualità possono e devono completare l'Ai, evitando la deriva di una tecnica che sovrasta l'umano. Non si tratta di decidere se usare o meno l'intelligenza artificiale, ma di come e con quali valori. È una questione di libertà: non dobbiamo farci travolgere dalla tecnologia, ma essere capaci di governarla. Per farlo sarà indispensabile investire in pensiero critico, formazione permanente e capacità collettiva di elaborazione. La sintesi possibile è quella tra energia cognitiva e saper fare concreto. Perché la vera sfida non è sostituire l'uomo, ma rafforzarlo, mettendo al centro creatività, responsabilità e comunità. È qui che si giocherà anche il futuro dell'artigianato lucchese".
Graziani: "Intelligenza artificiale e artigianato, la sfida è governare l'innovazione senza perdere l'identità"
Scritto da Redazione
Politica
30 Settembre 2025
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