Anno XI 
Mercoledì 1 Ottobre 2025

Scritto da Redazione
Politica
22 Novembre 2022

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"Hanno messo in piedi un bando, finanziato con 4 milioni di euro, che prevedeva dei criteri che, per stessa ammissione degli uffici, sono risultati sbagliati con un limite Isee di 8000 euro a famiglia, per cui su 38 comuni interessati soltanto 20 hanno partecipato al bando e l'applicazione concreta c'è stata soltanto per 10 famiglie. Un dato irrisorio rispetto al delicatissimo tema della salute pubblica e le 2 procedure di infrazione europea che sono già arrivate a sentenza. Sentenze che vedono coinvolta la Toscana anche come possibile soggetto passivo del diritto di rivalsa dello Stato: le due sentenze sfavorevoli, l'ultima del maggio scorso, cubano oltre 2 miliardi di possibile sanzione economica per lo stato Per il bando 2023, che scatterà nei prossimi giorni, ci sono circa 4 milioni che non sono stati spesi nel 2022 che vengono riproposti con un taglio netto di 1 milione" dichiarano i consiglieri regionali di Fratelli d'Italia Alessandro Capecchi, vicepresidente della commissione ambiente e territorio, e Vittorio Fantozzi.

"La regione per anni non ha fatto niente per risolvere il problema dell'inquinamento atmosferico, in particolare nella Piana di Lucca, nella Valdinievole e nella Piana fiorentina. Non ha accelerato sul piano delle infrastrutture, anzi ancora una volta l'Asse suburbano di Lucca slitta di un altro anno, ed il traffico è un componente importante dell'inquinamento atmosferico da biossido di azoto -sottolineano Capecchi e Fantozzi -. Non è riuscita a fare niente neppure per il miglioramento degli impianti di riscaldamento privati. In Commissione Ambiente e Territorio, i tecnici che hanno lavorato al progetto "Patos", analizzando i dati della centralina di Capannori, hanno spiegato che la parte maggiore dell'inquinamento atmosferico deriva dai caminetti e dalle stufe che non hanno sistemi di filtraggio adeguati. La Regione ha sbagliato completamente le politiche ambientali".

"La regione cerca di correre ai ripari per salvare le proprie gravi responsabilità e scaricarle sui Comuni, imponendo loro di fare i controlli e minacciandoli, a sua volta, del diritto di rivalsa qualora lo Stato lo attivasse nei confronti dell'ente regionale stesso - spiegano Capecchi e Fantozzi -. Il testo unico degli Enti Locali spiega che le funzioni delegate o attribuite ai Comuni da parte della Regione dovrebbero essere seguite dall'assegnazione di idonee risorse per farvi fronte, in realtà quella legge non prevede fondi quindi si scarica un ulteriore onere a carico dei Comuni già a corto di risorse e personale".

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