A.S Lucchese
Torna il super derby fra Viareggio e Lucchese, ma la Questura vieta la trasferta ai tifosi rossoneri
La Lucchese Calcio informa i propri tifosi che, in base all’ordinanza prefettizia n. 0056722 del 9 ottobre 2025 emanata dalla Prefettura di Lucca, è stata autorizzata la vendita dei…

Lucchese, una vittoria col cuore gonfio di tristezza nel ricordo di Marco e Iacopo
“Continua a sostenerla da lassù”, “Ciao Marco”. Questo il contenuto dei due striscioni che la curva della Lucchese ha dedicato a Marco Sordelli, grande tifoso rossonero improvvisamente scomparso…

La Lucchese piega la Pro Livorno. seconda vittoria consecutiva in campionato per i rossoneri, la prima al Porta Elisa
1 - 0 LUCCHESE (4-3-3): Milan; Mauro (30'st Lorenzini), Rotondo, Pupeschi, Venanzi; Sansaro, C. Russo (27'st Palo), Palma; Caggianese (31'st Maggiari), Riad, Bartolotta (24'st Galotti). A disp. Rossi,…

La Lucchese presenta le maglie ufficiali per la stagione appena iniziata
La Lucchese Calcio è lieta di presentare le nuove divise ufficiali che accompagneranno la squadra durante la stagione sportiva 2025-2026. Realizzate in collaborazione con lo sponsor tecnico…

Lucchese, il punto sugli infortuni dopo la bella vittoria con lo Zenith Prato
La Lucchese Calcio comunica che i calciatori Facundo Piazze e Salvatore Santeramo sono stati sottoposti ad accertamenti strumentali per valutare gli infortuni riportati nel corso della scorsa settimana.

Scontri all’autogrill Versilia fra tifosi della Lucchese e del Perugia: ancora un Daspo della Questura (di 5 anni)
Dopo gli scontri all’autogrill Versilia – lungo l’autostrada A12 Rosignano – Genova – dello scorso 23 febbraio fra tifosi della Lucchese e del Perugia, tutti diretti in Liguria,…

La Lucchese passa il turno di Coppa Italia di eccellenza
La Lucchese chiude il primo tempo in vantaggio di due reti con un goal realizzato al decimo minuto da Russo. Poi raddoppia al 25' con Riad, al 36' sempre con Riad, sfiora una traversa che le permetterebbe di andare sul 3-0, ma niente da fare

L'esordio della Lucchese: bene, ma non benissimo. Pubblico da applausi, ma la squadra è indietro
Bene, ma non benissimo. Si potrebbe sintetizzare così l’esordio della Lucchese nel campionato d’Eccellenza: i rossoneri, come noto, sono stati bloccati in casa sullo 0 – 0 dalla…

La Lucchese... intoppa la prima in casa: zero a zero con la Cerretese
La Lucchese parte con un pareggio davanti a un pubblico di 1677 persone, una partita molto piatta, senza grandi occasioni. Il pubblico ha risposto alla grande per dare fiducia sia ai giocatori che alla nuova proprietà

Lucchese, è l’ora del debutto. Pirozzi: “Siamo pronti, partiamo in terza fila, ma tutto può succedere”
I motori sono scaldati, l’umore alto: alla vigilia della partita in casa con la Real Cerretese, che segnerà l’esordio in campionato di Eccellenza, si è detto sereno l’allenatore…

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Una storia di ordinaria tristezza. Una vicenda che vede coinvolto il calcio giovanile, nella fattispecie il settore giovanile rossonero da un lato e, dall'altro, un ragazzino che milita nella formazione degli Esordienti della Lucchese 1905. Un bimbo o poco più innamorato del pallone e che pochi giorni fa, di fronte alla richiesta della professoressa di italiano di buttare giù una poesia dedicata al proprio amore, ha scritto una quartina dedicata al calcio, l'unico amore che ha, ma che, al momento, non può abbracciare avendogli la società di patron Bulgarella negato anche la possibilità di allenarsi.
Protagonista suo malgrado di questo episodio da libro cuore si, ma alla rovescia, è un ragazzino che vive con la famiglia in quel di Corfino, alta anzi, altissima Garfagnana. Milita nelle squadre giovanili della Lucchese 1905 e si allena, anzi, si allenava, a Saltocchio presso il locale impianto sportivo insieme ai suoi coetanei. Tuttavia la sua vita è massacrante dovendo andare a scuola, quindi allenarsi e anche studiare e il tutto facendo su e giù dalla Garfagnana a Lucca e viceversa. Arriva a casa distrutto e con lui anche i genitori, che assecondano il suo desiderio di giocare a calcio, non ce la fanno più.
Presentano, così, una richiesta di svincolo alla società rossonera, ma a questo punto esplode il caso. Il 4 novembre il giovane calciatore scende a Saltocchio, ma un adulto, in rappresentanza della società, gli dice che non solo non avrà il nullaosta, ma che da quel giorno lui non si allenerà più e così dicendo gli vieta l'accesso al campo. Una sorpresa bruttissima che mortifica il ragazzo.
I genitori avevano fatto richiesta di nullaosta e di conseguente svincolo per motivi scolastici e di lontananza dall'impianto, tutte cose evidenti e comprensibili anche a chi non possiede una laurea in materie calcistiche, ma, soprattutto, in umanità. Niente da fare, da quell'orecchio alla Lucchese non ci sentono e i responsabili del settore giovanile dicono niet e lo ribadiscono.
A questo punto la famiglia è costretta a rinunciare a far allenare il figlio che aveva già chiesto di potersi aggregare alla società del Castelnuovo Garfagnana molto più vicina e accessibile ottenendo il via libera dalla medesima. Ed era stata proprio la società gialloblu a chiedere la liberatoria.
Di fronte al rifiuto netto della Lucchese, non è rimasto altro da fare ai genitori che rivolgersi ad un legale, l'avvocato Ugo Mazzei del foro di Lucca affinché tutelasse le ragioni del giovanissimo calciatore non tanto per ottenere chissà quale risarcimento, quanto per garantirsi la possibilità, a dicembre, di ottenere lo svincolo dalla federazione d'ufficio come avviene in questi casi.
Tuttavia il ragazzino di Corfino resterà un mese senza potersi allenare non solo e non soltanto con la nuova formazione gialloblù, ma, addirittura con la Lucchese società cui appartiene, ma che, per ripicca, preferisce lasciarlo fermo nemmeno si trattasse di una punizione e nonostante siano evidenti i problemi logistici che si trova, con la famiglia, a dover affrontare quotidianamente.
A noi questa storia appare inconcepibile e ci domandiamo come sia possibile che un esperto di calcio nonché neo direttore tecnico del settore giovanile della Lucchese Antonio Bongiorni non abbia compreso la situazione e rilasciato regolare nullaosta per far allenare il ragazzo con il Castelnuovo Garfagnana. Tutto per il bene di un ragazzino innamorato del pallone.
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In questa città ogniqualvolta si parla della squadra di calcio, la Lucchese, bisogna stare attenti a cosa si dice. Si, perché se si ha il coraggio di dire quello che si pensa e se quello che si pensa è critico verso la società ecco che si viene additati come disfattisti, incompetenti, incapaci e, a volte, persino comunisti. Non si può parlar male di Garibaldi in sostanza, ma quello che da un po' di tempo sta accadendo alla Lucchese 1905 lascia molto a desiderare. Innanzitutto esiste una nebbia diffusa intorno alla quale gli addetti ai lavori ruotano senza, però, affondare il colpo: un po' per paura, un po' per interesse a non rovinare i rapporti, un po' perché è sempre meglio farsi gli affari propri. Poi, non si può non percepire una sensazione di malessere che persino lo stesso allenatore, una settimana fa o giù di lì, ha manifestato pubblicamente nel corso di una conferenza stampa di un pessimo dopo partita. A denti stretti aveva manifestato tutta la propria impotenza e anche la rabbia per vedersi additare come responsabile di una deriva alla quale lui sentiva di non dover essere associato o, comunque, non certo in perfetta solitudine. Già, dov'era la società rossonera del patron Bulgarella?
Poi, durante la settimana, a noi sciocchi pennivendoli di provincia, è giunta un articolo-velina preconfezionato che ci siamo affrettati a pubblicare tanto per non rimanere indietro e, soprattutto, senza obiettare alcunché della serie le domande e le osservazioni lasciatele fare ancora a noi che, in fondo, dovremmo essere dei giornalisti.
Ray Lo Faso, colui che, a quanto pare, tiene le redini societarie, ha spiegato in una paginetta tutto quello che c'era, a suo avviso, da dire e che, a nostro avviso, invece, non diceva assolutamente nulla. Anzi. Per noi la situazione appariva chiara, limpida, Recoaro come recitava una vecchia campagna pubblicitaria legata a una indimenticabile bibita analcolica. La squadra naviga in acque agitate e la società non riesce a proteggerla a sufficienza. Tutto si svolge a mezzo addetto stampa, il bravo e volenteroso Nico Venturi cresciuto, diciamolo pure, alla Gazzetta di Lucca dove ha preso il suo tesserino di giornalista pubblicista. I suoi comunicati sono perfetti, da copia e incolla, è sempre disponibile e non si arrabbia mai. Però, c'è un però e quel però è rappresentato dal fatto che, ormai, ad una situazione idilliaca non crede più nessuno, tantomeno noi.
Dall'esterno appare evidente che la società non c'è e se c'è c'è molto meno di quel che dovrebbe esserci. Chi sta vicino alla squadra? Chi protegge e affianca costantemente il mister Gorgone che più solo di così nemmeno Robinson Crusoe? La squadra non va, ha pochi punti in classifica ed è pericolosamente vicino alla zona play-out. Per carità, ci può stare, ma le premesse erano e dovevano essere ben altre secondo le intenzioni dei vertici rossoneri. Qualcuno, addirittura, aveva parlato di grandi, grandissime ambizioni, serie A inclusa in un futuro nemmeno troppo lontano. Invece...
Dopo i risultati non certo eclatanti di queste ultime settimane, in una qualsiasi altra società, l'allenatore, probabilmente, sarebbe saltato. Alla Lucchese non è così nonostante si rincorrano le voci e a dispetto delle stesse parole di Gorgone che rivendica il suo ruolo. Perché la società non ha preso un nuovo tecnico? Perché non ha di che pagarlo? Perché sarebbe un costo aggiuntivo insostenibile? Perché ha fiducia in Gorgone? Quest'ultima ipotesi è stata adombrata dallo stesso Lo Faso, ma a noi sembra che alla Lucchese manchi la testa nel senso di una figura apicale che si dedichi anima e, soprattutto, cuore alla squadra e a tutto ciò che la circonda.
Inoltre questa società è, a nostro avviso, lontana anni luce dalla città e soltanto il sindaco e l'assessore allo Sport neo vice sindaco sembrano non rendersene conto. L'amministrazione comunale ha speso centinaia di migliaia di euro per venire incontro alle esigenze del campionato e della società, addirittura abbiamo visto che sono state ultimamente noleggiate-acquistate delle torri faro semoventi per poter far sì che anche gli allenamenti delle formazioni giovanili rossonere possano svolgersi nelle ore serali. Che paga il conto non lo sappiamo. Tutti questi sforzi, comunque, mai fatti in tempi passati dalle giunte precedenti, meriterebbero una riconoscenza tangibile sotto forma di impegno, presenza, risultati, rapporto con componenti e categorie cittadine. Invece, almeno noi, facciamo una grande fatica a individuare tutto ciò.
Anche ieri in sala stampa nel dopo partita si è assistito ad un episodio singolare: la nostra collega Alessia Lombardi si è permessa di fare una domanda al giocatore intervenuto in conferenza stampa e questi, visibilmente stizzito, le ha risposto vagamente per poi chiederle che c...o di domanda aveva fatto. E' evidente che c'è un malessere nel cuore della società rossonera e far finta di niente non aiuta la causa. Lo stesso Gorgone, dopo il suo sfogo, evita accuratamente di aprire bocca, tutto viene filtrato. Sistematicamente.
Allora a Ray Lo Faso prima, a mister Gorgone poi, al presidente Bulgarella infine e se potrà, una intervista gliela chiediamo noi, ma senza addetti stampa, senza comunicati preconfezionati, senza veti e senza veli, vis à vis. A qualunque ora e in qualsiasi giorno della settimana, purché ci sia consentito di chiedere tutto quel che ci passa per la testa niente escluso e con l'impegno a pubblicare tutto quello che verrà detto. Avanti così, secondo noi, è difficile an dare. I tifosi sono molto delusi e, soprattutto, vorrebbero che le parole avessero un peso anche quelle non ancora dette.