Politica
Spaccatura della Lega a Viareggio, il Team Vannacci della Valle del Serchio contro Santini e Pacchini
“Quando in politica si levano cori di protesta, è sempre saggio chiedersi chi canta e il perché”. Così esordisce Alessandro Marovelli, team leader del Team Vannacci “Lorenzo Nottolini…

Lucca è un grande noi: “Città fanalino di coda per finanziamenti culturali”
I dati parlano chiaro: nella recente distribuzione dei fondi per la programmazione 2025-2027 dei Grandi Progetti Culturali e della Legge 190, la città di Lucca si colloca all'ultimo posto,…

“Notti sicure”, l’assessore Bartolomei canta vittoria: “Progetto che ha prodotto tanti risultati”
“Si chiude con un bilancio molto positivo la parte estiva del progetto “Notti sicure” che abbiamo finanziato come amministrazione comunale di Lucca”. Ad affermarlo è l’assessore alla…

La Lega a Viareggio si spacca in due. E Del Ghingaro se la ride
"La Lega di Viareggio si divide: due consiglieri comunali lasciano il partito, ormai esploso sotto il peso delle proprie contraddizioni. E, come da copione, con dichiarazioni esilaranti danno…

Elezioni regionali, Simoni (Lega): “Facile rimozione, basta incertezze: servono regole chiare in 90 giorni”
«I balneari non possono vivere nell'incertezza tra cavilli e interpretazioni discordanti. La distinzione fra facile e difficile rimozione delle strutture sul demanio, così com'è applicata oggi, rischia…

Elezioni regionali, Graziani (Pd): “Il futuro è nella scuola"
"È la fiducia nel futuro, per quanto stropicciata e messa a dura prova, che ci motiva ogni giorno a fare la nostra parte, a esserci. E il futuro…

Sicurezza stradale nell'Oltreserchio, Santi Guerrieri dà ancora la colpa a Tambellini: s'ha a anda' bene
"È sotto gli occhi di tutti quanto poco incisiva sia stata l’azione svolta dalla scorsa amministrazione Tambellini al riguardo della sicurezza stradale". Così Marco Santi Guerrieri, presidente…

Viareggio, Alessandro Santini e Maria Pacchini dicono addio alla Lega in contestazione con la linea Vannacci
Doppio, clamoroso addio alla Lega a Viareggio, in contestazione contro la nuova linea del partito dettata in Toscana da Roberto Vannacci. A lasciare il Carroccio sono Alessandro Santini…

Simoni (Lega): "Bagnini e sicurezza in mare, basta burocrazia. Più formazione vera, piani collettivi e dotazioni moderne: così tuteliamo lavoro, turismo e identità della costa"
«Chi salva vite non può essere ostaggio di norme miopi e cantieri amministrativi che bloccano la stagione. La Toscana deve tornare a investire seriamente sulla sicurezza in mare:…

Regionali: Forza Italia chiude la campagna elettorale in Piazza Anfiteatro
Evento di chiusura della campagna elettorale in Piazza Anfiteatro per Forza Italia. L'appuntamento è per giovedì 9 ottobre alle 21.15 all'Osteria del Podere per un brindisi offerto dal partito…

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Ovvero, quando il conflitto sociale si fa spurio e zeppo di contraddizioni e, per questa sua variegata complessità, diventa terreno di caccia politica di tutto il peggio che viene prodotto da questa società sempre più individualista ed egoista: dall’estrema destra fascista, ai redivivi forconi, ai sovranisti di ogni risma, antieuropeisti, negazionisti dei cambiamenti climatici e finanche i rosso bruni, proprio per non farci mancare niente.
Questo movimento non parla con una voce unica, se ne sentono di tutti i colori. Dico subito che ci sono rivendicazioni che condivido completamente, giuste e sacrosante, soprattutto quando si denuncia una differenza intollerabile e profondamente ingiusta, tra i costi di produzione riconosciuti all’agricoltore e quelli che paghiamo noi acquistando gli stessi prodotti una volta giunti sugli scaffali dei negozi e supermercati.
L’intermediazione si mangia tutto e fanno bene gli agricoltori ad arrabbiarsi, come fanno bene a denunciare con forza lo strapotere delle multinazionali che dettano legge e impongono un modello di agricoltura industriale ed intensiva che ammazza le piccole imprese agricole. L’agricoltura è stata colpevolmente marginalizzata quando invece dovrebbe essere valorizzata al massimo perché ci fornisce il cibo, ci nutre in un contesto planetario dove ormai andiamo verso una sovra popolazione di 9 miliardi di umani da sfamare e dove l’acqua, il cibo e la terra da coltivare, diventeranno preziosi come i giacimenti dei diamanti.
Mi sento di affermare che questo è probabilmente, un movimento che inaugura l’era dei nuovi conflitti della transizione ecologica per contrastare i cambiamenti climatici. La transizione già si preannuncia difficile, conflittuale e, se non sarà giusta, mi auguro diventi esplosiva. Paradossalmente, emerge una collera antieuropeista, quando il settore agricolo europeo, pur con mille contraddizioni e misure discutibili, quando non sbagliate, vive comunque grazie alle sovvenzioni dell’UE che impegna, nell’agricoltura, il 31% del suo bilancio, oltre 350 miliardi di euro, una montagna gigantesca di soldi. Senza queste sovvenzioni migliaia di aziende agricole chiuderebbero e sarebbe una tragedia per tutti noi.
Mio nonno era contadino, mi ricordo che la saggezza della cultura popolare e il rispetto delle future generazioni, imponeva riposi ciclici dei terreni per evitare che si impoverissero fino a diventare sterili. L’agricoltura industriale intensiva rifiuta la messa a riposo di terreni, chiede il massimo sfruttamento e per ottenerlo vorrebbe utilizzare la chimica senza limitazioni alcune.
Questo, se permettete, è inaccettabile, chiedetelo ai vostri super coccolati e iper protetti nipoti, se saranno contenti quando gli consegneremo quella poca terra coltivabile superstite di una cementificazione selvaggia, per di più poco produttiva o sterile per l’eccessivo sfruttamento che alcuni rivendicano oggi come un diritto dovuto.
I cambiamenti climatici per l’agricoltura sono un flagello, oltre a distruggere raccolti, rendono impossibile colture tradizionali e secolari, rischia, nel prossimo futuro, di cambiare completamente il paesaggio agricolo, eppure si levano voci che richiedono la reintroduzione dei pesticidi come un tempo per essere competitivi sul mercato e questa rivendicazione, per qualsiasi cervello umano rimasto azionato, è preoccupante e certamente non condivisibile, perché rappresenta un ritorno ad un passato che abbiamo già vissuto e sofferto come consumatori.
Vorrei che nessuno si dimenticasse che la produzione alimentare è responsabile del 26% delle emissioni mondiali di gas a effetto serra e se si è riscontrato una riduzione delle emissioni negli anni ‘90, questa è dovuta proprio alle limitazioni introdotte all’utilizzo intensivo di fertilizzanti e pesticidi.
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C’è rabbia, ma anche tanta delusione, nelle parole che il Comitato paesano di San Pietro a Vico ha utilizzato per redigere il suo ultimo comunicato stampa. Il gruppo infatti, spiega come, dalla sua costituzione nel luglio 2022, abbia già svolto cinque incontri con l’attuale amministrazione comunale lucchese, a cui si aggiunge un’assemblea pubblica (andata in scena il 28 giugno scorso) che ha visto la partecipazione del sindaco Mario Pardini, dell'assessore Fabio Barsanti, della dirigente Antonella Giannini, di Francesca Guidotti dell'ufficio strade e progettazione e persino di Marco Santi Guerrieri, presidente della commissione lavori pubblici.
Tante parole, promesse, ma il Comitato denuncia l’immobilismo e il degrado in cui versa San Pietro a Vico da anni nonostante i proclami.
Mancanza di punti di aggregazione, traffico intenso, problemi ambientali, di sicurezza e di decoro urbano: i punti critici messi in risalto dal Comitato sono numerosi.
I mancati interventi di riqualificazione a carico della cartiera Cardella e la situazione precaria dell’ex Molino Pardini sono due ferite ancora aperte: uno scenario desolante, a cui il Comitato vuole porre rimedio, o quantomeno avere dei chiarimenti in merito, il prima possibile.
“Ad oggi, a scadenza più o meno semestrale – chiosa il Comitato – compaiono articoli che riguardano i progetti da attuare a San Pietro a Vico: ripetono puntualmente le solite promesse che, però, non hanno mai trovato riscontro effettivo. Pertanto, si denuncia una situazione incresciosa in cui il Comitato ancora una volta chiede cosa il comune abbia in progetto per migliorare un paese così martoriato e abbandonato”.