Politica
Elisabetta Triggiani (FdI) scende in campo alle Regionali: "C'è bisogno di cambiare ed è questo il momento di farlo"
L'avvocato Elisabetta Triggiani non si tira indietro quando c'è da scendere in campo e anche questa volta, in occasione delle elezioni regionali, ha scelto di schierarsi con Fratelli d'Italia e concorrere

Fantozzi e Bresciani (FdI): "Riportare la provincia di Lucca al centro dell’agenda di governo di Regione Toscana"
Fantozzi e Bresciani (FdI): "Riportare la provincia di Lucca al centro dell’agenda di governo di Regione Toscana". Questa la priorità condivisa dai candidati di Fratelli d’Italia al consiglio…

Forza Italia, al Grand Hotel Guinigi convegno sul turismo
Per una sana gestione del Turismo: destagionalizzare e delocalizzare" è il tema del convegno nazionale organizzato da Forza Italia venerdì 3 ottobre alle 17…

Viareggio, la solidarietà di Pacchini all'ex capogruppo della Lega Santini "spodestato" dai suoi colleghi
"Così come il listino bloccato, che in Regione favorisce candidati dell'ultimissima ora, la filastrocca si ripete con la sfiducia al capogruppo più battagliero ed esperto dell'opposizione". Queste le…

Elezioni regionali, Tomasi fa scendere in campo la sua lista civica su Lucca
Rilancio e potenziamento della sanità pubblica territoriale, incentivazione dei medici al lavoro, impegno per il raddoppio della linea ferroviaria nella tratta Montecatini-Lucca-Viareggio, sviluppo economico e rafforzamento nella formazione…

Marcello Pera non ci sta al gioco al massacro: "Beatrice Venezi è giovane, bella, di destra. Sono tre difetti che non le vengono perdonati"
Marcello Pera, ex presidente del Senato, uomo di profonda cultura, lucchese nell'animo e non soltanto, non ha digerito molto bene gli attacchi che sono arrivati a Beatrice Venezi…

Clamoroso a Viareggio: i consiglieri comunali della Lega sfiduciano il capogruppo Santini: “Il mandante è Vannacci”
Alessandro Santini non è più il capogruppo della Lega in Consiglio comunale a Viareggio. Il motivo? Tre suoi colleghi di partito (su quattro, cui poi va aggiunto lo…

Nuovo stadio dei Pini, a Viareggio una festa con tante stelle, ma anche polemiche sui costi della serata
La serata di mercoledì sera allo Stadio dei Pini, coincisa con l’inaugurazione ufficiale del rinnovato impianto alla presenza di stelle assolute dello sport italiano del calibro di Alessandro…

Elezioni regionali, Nicoletti (Avs): "Sulla sanità serve un cambio di passo"
"E’ vero che la Toscana può ancora contare su un sistema sanitario di qualità, ma è indispensabile un cambio di passo per rafforzarlo e renderlo più equo. Servono…

Capannori, impianto sportivo incompleto: la Lega Giovani di Lucca denuncia il caso
Il direttivo provinciale della Lega Giovani di Lucca, formato da Amanda Lombardi e Jacopo Dazzi insieme al segretario provinciale della Lega giovani Federico Taddei, interviene con forza su…

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"La città è un bene comune e l'ordinanza della giunta lucchese che vieta il pieno utilizzo degli spazi pubblici nel Centro storico va superata".
Inizia così l'appello pubblico promosso da un gruppo di cittadini in risposta all'ordinanza emessa dal sindaco Pardini. Il testo integrale del documento, redatto a seguito dell'assemblea pubblica che si è svolta nei giorni scorsi su spinta di CittadinanzAttiva, è a disposizione sulla pagina di facebook "La Città è un bene comune", ed è aperto alla sottoscrizione di cittadini ed organizzazioni: per aderire basta inviare una mail a
I primi firmatari sono: Cittadinanzattiva Lucca (Roberto Crea e Rossana Giusfredi), Associazione Nuova Solidarietà – Equinozio, Arci Laboratorio Sociale Piazzale Sforza (Silvana Sechi), La Città delle Donne ODV, Letizia Battaglia, Emilia Bechelli, Elisa Bertoni, Emanuela Bianchi, Valeria Bonetti, Patrizia Botazzoli, Stefano Braccini, Cecilia Carmassi, Marco Del Pistoia, Cinzia Di Vita, Marzio Francesconi, Alessandro Gringeri, Alessandra Lazzari, Giuliana Margutta, Maria Monica Masi, Paolo Morganti, Alessandra Mundo, Enea Nottoli, Claudio Orsi, Lorenzo Pacca, Claudio Pardini, Luca Fidia Pardini, Domenico Raimondi, Dorina Roman, Manuela Scarpellini.
"La Città è un bene comune: appartiene a tutte e tutti proprio perché chiunque può usufruire dei suoi spazi, a servizio di una comunità che lì si trova, si conosce e si riconosce nel rispetto reciproco, cresce insieme e progredisce come società solidale, accogliente, attenta a ogni persona, a partire naturalmente da chi è più in difficoltà – recita il documento - È per questo che l'ordinanza emessa dal sindaco Pardini, in merito alle disposizioni in materia di decoro e contrasto al degrado urbano nel Centro storico, ci preoccupa e ci spinge a mobilitarci, pur avendo ben chiare le esigenze delle persone che vivono nel centro storico e sono disturbate e a volte assediate da maleducazione e schiamazzi. La risposta è sbagliata: questa ordinanza è caratterizzata da un approccio improprio ad un problema reale che coinvolge la cittadinanza e crediamo che ci siano degli elementi importanti di lesione dei diritti che riguardano tutte e tutti noi".
"L'ordinanza dice che alcune condotte costituiscono "pregiudizio della libera fruibilità da parte di tutti o dei legittimi proprietari e della vivibilità urbana nel suo complesso degli spazi" e poi individua come soluzione vietare quegli stessi spazi a tutti! Non ha senso – prosegue il documento - Nell'ordinanza è detto chiaramente che riguarda tutti e tutte e che è fatto obbligo a chiunque spetti di osservare e far osservare l'ordinanza. Questo come verrà fatto? Inoltre, non sappiamo come il Sindaco stesso emanerà le ventilate "linee guida" per la sua esecuzione: c'è un serio rischio di creare cittadini di serie A (non sanzionabili per la violazione) e di serie B (sanzionabili), con ulteriore rischio di lesione di diritti. Saranno i comportamenti ad essere leciti o illeciti o saranno le persone che li compiono ad essere distinte in sanzionabili oppure no? Si è scelto lo strumento di un'ordinanza ma quali sono le motivazioni che giustificano questo atto come "contingibile e urgente"? Azioni amministrative di questo tipo offrono la visione di una città chiusa, gretta, blindata e non accogliente: questa non è Lucca. Siamo inoltre convinti che i luoghi sicuri siano solo quelli fruibili e fruiti e Lucca ha dimostrato fino ad ora che la sicurezza degli spazi e soprattutto delle persone si costruisce con la frequentazione e l'utilizzo – anche sedendosi sui gradini e sui prati – e non coi divieti assurdi difficilmente comprensibili e applicabili, fermo restando il rispetto delle norme in vigore sul decoro urbano. Se, invece, l'obiettivo sono alcune condotte specifiche allora è sbagliato, controproducente, dannoso e ingiusto – oltre che lesivo dei diritti delle persone – vietare tutto a tutti: un problema chiaramente identificato va affrontato per quello che è, anche con gli strumenti che già ci sono e affiancato da campagne di sensibilizzazione ed educazione per il rispetto degli spazi pubblici o da sistemi di protezione sociale inclusivi, efficaci, universali e sempre più evoluti, che mettano i cittadini e i loro diritti al centro dell'attenzione della comunità e delle sue istituzioni. Ci sono esempi virtuosi in altre città che possono essere presi e valutati. Ma Lucca deve rimanere una città aperta e accogliente. Per questo, chiediamo all'Amministrazione comunale lucchese il superamento dell'ordinanza, e l'avvio di un percorso di confronto, finalizzato ad individuare strumenti di partecipazione e condivisione, per una Città sempre più aperta, accogliente e sicura, perché nessuno è escluso e tutti sono responsabilizzati al rispetto della città e delle persone che la vivono".
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“Il sindaco Pardini renda pubbliche le linee guida che ha trasmesso al comando della polizia municipale, con cui integra la sua ordinanza che vieta il pieno utilizzo degli spazi pubblici nel centro storico. Lo faccia intanto perché proprio non si capisce quale sia il motivo di
tanta segretezza. E soprattutto per una questione di buon senso: se i cittadini non conoscono con esattezza i contenuti delle disposizioni
dell’Amministrazione comunale, come fanno ad essere posti in condizione di rispettare i divieti?”.
Il consigliere comunale Daniele Bianucci interviene sulla famosa ordinanza che vieta “a chiunque” di sedersi in Centro storico, e che
tanto fa parlare in questi giorni.
“Il sindaco Pardini, nel Consiglio comunale di lunedì della settimana scorsa, aveva comunicato che avrebbe emesso delle linee guida, come
atto integrativo ed esplicativo dell’ordinanza con cui vieta a qualunque persona di sedere in Centro storico – ricorda Bianucci – A questo annuncio sono invece seguiti giorni di silenzio. Da quanto abbiamo appreso adesso, e solo da indiscrezioni riportate dalla stampa, le linee guida sarebbero state effettivamente redatte, con qualche giorno di ritardo rispetto alla tabella di marcia descritta dal primo cittadino in Consiglio. Il documento, però, nelle intenzioni dell’Amministrazione comunale non dovrebbe avere evidenza pubblica, ma limitarsi ad una comunicazione interna al comandante della polizia municipale: a cui spetterebbe poi il compito (sempre stando alle indiscrezioni emerse) di redigere una circolare ad uso interno, con indicazioni precise ai vigili su come procedere per le sanzioni da emettere”.
“Ho provveduto a compiere un accesso agli atti, per capire se le indiscrezioni corrispondono al vero e, nel caso, per visionare sia le linee guida, sia la conseguente circolare del comandante dei vigili – annuncia Bianucci – L’impressione è però che la questione, partita con
un’ordinanza oggettivamente scritta male (come ha ammesso lo stesso sindaco, annunciando le linee guida), prosegua adesso su una linea di ancora maggiore confusione, col reale rischio che l’Amministrazione comunale finisca con l’avvitarsi su se stessa. Al sindaco domando:
perché tanta segretezza su queste linee guida, che in Consiglio aveva annunciato ormai per quasi sette giorni fa? E ancora: come faranno i
cittadini a rispettare l’ordinanza e i nuovi divieti, se non sono messi a conoscenza, con precisione, delle nuove indicazioni? D’altronde, la piena pubblicità degli atti pubblici non solo è un obbligo del nostro ordinamento, ma soprattutto è una pratica di buon senso di ogni Amministrazione che non è nemica dei cittadini, ma vuole costruire con loro un rapporto di fiducia reciproca”.